di Armida Macullo e Monica Polti, in collaborazione con Parco Valle Calanca, Calanca Swiss Herbs, Audio Swiss Consult e la creatività di tutti i bambini e adulti che hanno partecipato al progetto..
Questa è la storia di 2 amiche del cuore Susy e Milly.
Susy è una bambina diligente, ma un po’ timida e un po’ paurosa. Lei ama molto gli animali. Oltre a possedere due gatti, un cagnolino due conigli e un topolino, ha una piccola tartaruga di nome Trilly. Susy, fra tutte le sue cose preferite ha un mappamondo tutto speciale che nei momenti difficili lo porta con sé per sentirsi più sicura e protetta.
Milly è una giocherellona, sempre pronta alle avventure, lei ama scoprire sempre cose nuove. Milly non ha un mappamondo, ma ha una vera collezione di palle di tutti i colori. Fra tante, la sua preferita è quella di colore giallo con le righe rosse ed i puntini verdi, lei, questa palla la porta sempre con sé.
Loro vivono su una collina, in un paesino fatto di case colorate, dove scorre un fiume e dove per arrivare a scuola devono camminare e attraversare un ponticello di legno scricchiolante.
Era arrivato l’autunno a colorare il bosco e le foglie avevano già deciso di staccarsi dagli alberi formando un tappeto colorato al suolo o erano state portate lontano lontano dal vento.
Susy, prese il suo adorato mappamondo e pensò che era arrivato il momento di decidere; o per un lungo sonno come la sua tartaruga Trilly o scegliere di partire per un lungo viaggio dove avrebbe potuto ammirare le bellezze del bosco, e magari, con un po’ di fortuna, riuscire a fare la conoscenza dei suoi abitanti.
Decise di partire, anche perché più volte aveva sentito raccontare da Milly, la sua migliore amica, di un paese speciale, dove in un preciso giorno del mese di dicembre si raggruppavano creature alte, basse, minuscole, barbute, provenienti da tutto il mondo per una festa, tutta dedicata ai bambini.
Nel suo racconto l’amica Milly le aveva detto, che c’era un fitto bosco da attraversare, che il luogo era lontano, la strada da percorrere non era delle più facili e che lungo il tragitto, loro avrebbero di sicuro incontrato animaletti parlanti, grotte nascoste e gnomi bellissimi.
Fra tutti gli gnomi, le aveva raccontato, che ne esisteva uno tutto speciale, che riusciva a mimetizzarsi fra le radici e le cortecce delle betulle, dei pini e dei faggi e che per il colore del suo mantello marrone, era chiamato da tutti, Gnomo Bruno.
Gnomo Bruno era conosciuto dagli abitanti della foresta perché lui portava sempre con sé una torcia e un pennello e naturalmente nel suo sacco, nascondeva gelosamente diversi colori.
Era molto difficile da scorgere, perché era piccolino come tutti gli gnomi, ma chi aveva avuto la fortuna di incontrarlo aveva raccontato di uno gnomo con uno sguardo furbetto e un bellissimo sorriso.
Susy, ripensando al racconto della sua amica Milly, decise di tentare l’avventura. Non sarebbe partita da sola, ma avrebbe chiesto alla sua amica di accompagnarla, perché lei era allegra e coraggiosa, così, nelle difficoltà, avrebbero trovato subito la soluzione migliore.
Partirono con poche cose per sentirsi più leggere, ma decisero di non rinunciare al mappamondo. Lui era magico e nelle difficoltà le due amiche, avrebbero chiesto il suo aiuto.
Camminarono per ore e ore chiacchierando attraverso il bosco fatto di saliscendi, finché udirono un rombo che le fece trasalire. Spaventate si nascosero dietro un albero e Susy la più paurosa disse:
– Milly…ma chi sarà mai, chi osa disturbare la pace del bosco? –
Videro sfrecciare una moto e si guardarono stupite. Avevano riconosciuto Ranger il pazzo della moto. Lui si stava di sicuro allenando per le sue gare, ma le due amiche si chiesero come mai riuscisse ad attraversare il bosco con il suo mezzo così vecchio, e dove mai fosse diretto con tutta quella fretta e quel fracasso!
Poco importa pensarono e ripresero il cammino. Dopo diverse ore avevano i piedi bagnati perché il sole era sceso, il sentiero risultava essere umido e puzzolente e le loro scarpe erano oramai inzuppate di fango.
-Fermati! – ordinò ad un tratto Susy all’amica Milly.
-E perché dobbiamo fermarci? Eravamo d’accordo che ci saremmo fermate solo quando il tuo mappamondo si fosse illuminato per segnalarci una delle tante grotte dove fermarci per dormire! –
Susy non fece a tempo risponderle perché tre forti etchì, rimbombarono nel silenzio della semioscurità.
-Hai sentito anche tu qualcuno starnutire? – chiese Susy.
– Starnutire? Si ho sentito…ma credo che…-
All’improvviso videro apparire davanti a loro una luce e una schiera di piccoli animaletti bianchi dagli occhi vispi che in coro esclamarono -Salute…salute! – poi per incanto svanirono.
Susy e Milly si guardarono. Avevano sognato o era vero ciò che avevano appena visto?
Ripresero il cammino, ma dopo due soli passi si fermarono di nuovo perché davanti a loro era comparso un piccolo nano blu, in mano aveva una stella, avanzò piano verso di loro e disse:
-Dirin dindà dieci passi per di qua! – Con la manina libera stava indicando la via da prendere poi aggiunse: – Fino alla prima caverna dovete arrivare, se volete riposare! –
Le due amiche gli chiesero:
– E tu chi sei? – Non puoi essere lo gnomo Bruno hai il mantello blu! –
– Non posso dirvi di più e vi dico solo cucù! Camminate dieci passi più in la e la caverna apparirà! –
Le due amiche avrebbero voluto chiedere altre informazioni, ma il nano (schiocco delle dita, Puff) era sparito!
Dieci passi precisi e giunsero nei pressi della grotta. Il mappamondo cominciò a lampeggiare per segnalare che li, avrebbero trovato dove passare la notte. Si avvicinarono un po’ timorose.
-Possiamo entrare? – chiesero a voce bassa.
-Siete le benvenute avanti- disse una figura femminile. Sono stata avvisata del vostro arrivo.
-Ma da chi? –chiesero stupite.
-Non ve lo posso dire, ma sappiate che qui, trovano rifugio tutti gli animali abbandonati che Gnomo Bruno incontra nella foresta, qui, anche voi siete al sicuro! –
Tutti gli animaletti accolsero Susy e Milly che, stanche ma felici, si addormentarono fra mille suoni dolci e leggeri.
Al mattino seguente la signora della grotta, salutandole consegnò loro una mappa con le indicazioni precise per raggiungere, quel famoso raduno di personaggi misteriosi provenienti da tutto il mondo che stavano cercando.
Susy e Milly ringraziarono, ma un po’ sorprese si chiesero come facevano, la signora della grotta e gli altri ad avere tutte le informazioni sul loro viaggio? Di sicuro qualcuno le stava spiando!
Anche se appariva tutto strano non era il caso di sentirsi spaventate, anzi! Fino qui avevano ricevuto solo informazioni preziose!
Dopo aver camminato per ore, di nuovo una grande sorpresa. Apparvero 2 civette bianche
che cantarono: -Cammina, cammina la notte si avvicina… –
Le due amiche chiesero alle civette:
-E voi, da chi siete mandate? Perché ci dite di camminare ancora? Noi siamo stanche! –
-Guardate la mappa e seguite la strada, solo quando al lago, arrivate sarete, riposare potrete! –
Susy e Milly guardarono pensierose la mappa. Notarono che avrebbero dovuto attraversare un lago ghiacciato!
-Ma come facciamo noi ad attraversare il lago ghiacciato? – chiese Milly alle civette.
-Agli ospiti che vedrete aiuto chiederete…- le risposero le civette e detto questo volarono via.
Arrivate al lago ghiacciato intravidero gli orsetti che stavano andando a dormire sotto un cielo stellato.
E loro? dove mai avrebbero trovato un alloggio per la notte? Il mappamondo non aveva dato nessun segnale luminoso…
Le due amiche oltre ad essere infreddolite cominciavano a essere spaventate. La luna splendeva e rischiarava la notte, così loro si fecero coraggio e ripensarono a ciò che le due civette bianche avevano consigliato. Un po’ timorose si avvicinarono al più grande degli orsi.
-Signor Orso ci aiuti per favore! –chiese Milly
Susy alla vista dell’orso si fece piccola piccola dalla paura.
–noi…non possiamo attraversare il lago ghiacciato! –
Il grosso Orso li vide tanto spaventate che si avvicinò. Si chinò per arrivare alla loro altezza e con un gesto della zampa fece loro segno di salire sulla sua groppa. Susy e Milly capirono che lui era buono e che le avrebbe condotte a destinazione.
-Ecco arrivate, piano piano dalla mia groppa scendete, ma ancora un po’, camminare dovrete! –
Sentendo le parole dell’orso non rimasero tanto sorprese, ma pensarono; anche qui gli orsi sanno parlare e assieme gli dissero: -Grazie signor Orso! –
Avevano ripresero il cammino finché il magico mappamondo non segnalò loro la presenza della seconda caverna. C’era silenzio. Entrarono piano e rimasero meravigliate nel vedere il suo interno tutto dipinto. Forme di gufi, pesci coccodrilli ed altri animali la rendevano divertente. La grotta non era abitata ma le figure sembravano augurare loro la buona notte. Si sentivano protette e così si addormentarono serenamente.
Il giorno seguente, prima di incamminarsi, decisero di consultare per bene la mappa. Non potevano sbagliare la strada, altrimenti non sarebbero mai arrivate al paese desiderato! Camminarono di nuovo. Giunte nel bel mezzo di una folta pineta, sentirono una stridula risata. C’era così tanta pace, che sentendo quella risata, spaventatissime si fermarono, si guardarono negli occhi chiedendosi; -Ed ora chi sta arrivando? –
Poco lontano la luce di una torcia stava avanzando. Dietro la luce non videro nessuno ma sentirono una vocina:
–La prossima caverna, scura sarà, ma ad aiutarvi con la sua luce, Mister Robot ci sarà…- e la luce sparì nella notte.
Era così scuro che non riuscivano scorgere nulla. Attesero con ansia il lampeggiare del mappamondo che doveva indicare loro la quarta caverna. Ad un tratto videro delle luci brillare ad intermittenza e riuscirono a scorgere una piccola figura.
-Sarà forse Mister Robot, quello che ci ha detto la vocina? Sarà lui ad illuminarci l’entrata della caverna? – si chiesero stringendosi la mano.
Dopo un attimo lo videro chiaramente. Era proprio lui! Mister Robot! Che gioia ritrovarsi di nuovo fra amici e soprattutto potersi finalmente riposare!
Il mattino seguente ad attenderle si ritrovarono una schiera di animaletti desiderosi di accompagnarle fino all’uscita della foresta. Li, avrebbero proseguito da sole. Passate attraverso la schiera degli alberi videro apparire una collina con le montagne imbiancate e occhi curiosi che le stavano scrutando. Nessuno di loro parlava perché li c’era la pace e in lontananza si udivano suoni leggeri, tutto era meraviglioso, ma si accorsero che del loro paese desiderato non c’era nessuna traccia.
Loro avevano attraversato la foresta, boschi bellissimi, attraversato un lago ghiacciato, incontrato personaggi fantastici, ma dov’era la famosa festa dei bambini?
La vocina accompagnata dalla stridula risata le svegliò dicendo: – Seguite le stelle e la luna guardate, lei brillerà quando sarete arrivate! –
Accidenti! Ancora la stessa vocina! Così dopo il primo attimo di stupore si incamminarono con il naso rivolto all’insù. Si fermarono e ripartirono, ma Milly inciampò in un sasso e disse un forte:
-Ahi! –
Rimasero ad occhi spalancati! Davanti a loro era comparso lo gnomo Bruno! Avevano tanto sperato di incontrarlo ed ora, era li! Lui con tutta la calma dell’universo disse:
-Ma è così tanto che camminate, fermatevi! –
Le due amiche si guardarono, era proprio lui! con la torcia il sacco ed il pennello!
-Sei…sei tu lo gnomo Bruno? – gli chiesero
-Sono proprio io?
-Ma noi non ti abbiamo chiamato, forse ti abbiamo pensato tanto …è così che ci hai trovate? –
– Ma no! Stavo studiando uno dei tanti sassi e tu Milly hai inciampato proprio in uno di questi. –
-Ma tu studi i sassi invece di studiare sui libri? –
-Ma certo! Noi gnomi abbiamo tutti un lavoro speciale e io sono lo studioso dei sassi di giorno, e di notte ammiro le stelle e la luna che brillano nel cielo e osservo le forme e i colori. –
-Ma come…- chiesero incuriosite le due amiche.
-Beh! Non è difficile, scelgo e guardo, ma soprattutto parlo con i sassi che scelgo e loro mi rispondono facendomi vedere cosa c’è scritto nel loro linguaggio, io in ognuno di loro vedo sempre apparire immagini di occhi curiosi, cagnolini, gatti e tante bellissime figure, tocca poi a me, con i miei colori, far rivivere il loro cuore e la loro anima. –
Estasiate Susy e Milly lo stavano ascoltando e lo gnomo Bruno continuò:
-Ora basta perché voi avete camminato tanto e siete arrivate e avete trovato il luogo tanto cercato!
-Non è vero! Non abbiamo ancora visto nulla! – risposero un po’ arrabbiate Milly e Susy.
-Vi dico che ora siete arrivate! Parola di gnomo Bruno! Dovete solo chiudere gli occhi e ascoltate la musica. Da prima vi arriverà da lontano, poi tramite le onde vaganti, la sentirete sempre più vicina. Potrete riaprire gli occhi solo, e dico solo, quando sentirete la musica vicina e chiara! – così avrete, ciò che avete tanto cercato.
-E cosa ne sai tu di cosa cerchiamo noi? –
-Certo che so! ho ascoltato i vostri discorsi mentre di nascosto vi ho accompagnate durante tutto il vostro viaggio, ma ora su, seguitemi!
Milly e Susy decisero di seguire Gnomo Bruno e si augurarono Buona Fortuna.
-Ora chiudete gli occhi- disse lo gnomo.
Rimasero così, ad occhi chiusi. Erano così rilassate che non si accorsero nemmeno che stavano volando.
La musica arrivò leggera, poi piano piano la potevano sentire sempre più vicina, sempre più vicina, era giunto così, il momento di poter aprire gli occhi.
Che meraviglia! Davanti a loro videro un cerchio di creature alte, basse, minuscole e tutte barbute che sotto gli occhi attenti di grandi e piccini andavano e venivano carichi di tanti pacchetti. Le renne ferme ad aspettare il loro turno. La musica continuava a suonare, tutti sorridevano allegramente, tutti erano felici e contenti.
Milly e Susy si abbracciarono, si strinsero la mano e scoprirono che il loro coraggio e la loro perseveranza le aveva finalmente portate fino al paese sognato, quello dei Babbi Natale.